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elba 2000 da elba 2000 pubblicato il 10 Settembre 2008 alle 7:36
URBANISTICA: LA LEGGE E· UGUALE PER TUTTI? Se  è vero  che l·ambiente  è troppo importante per abbandonarlo nelle mani degli ambientalisti è altrettanto vero  che è anche  troppo prezioso per lasciarlo in mano  alle segreterie    politiche   romane,  fiorentine  e  livornesi. Fino agli anni  80  l’Elba  si vendeva  come merce sfusa  nei mercati   affaristico-politici   continentali.  Qualcuno   fregava addirittura sul peso  e finì in galera. Ai sindaci dell’epoca, però, devono essere   riconoscete   le attenuanti per la preoccupazione   che avevano  di creare  posti di lavoro.   Né può essere loro applicata un·aggravante   per manifesta insensibilità  ambientale, visto  che non ce l’aveva nessuno  o quasi. Non altrettanto    può dirsi degli amministratori  attuali che,  pur dovendo anche loro tenere presenti i posti di lavoro, devono  confrontarsi con una situazione  assai meno drammatica  e  hanno,  o dovrebbero avere, una coscienza  ambientale  di base. Le  colate  di cemento    che si prevedono     in zone estremamente  delicate del territorio di Portoferraio (seconde  case  e albergo in zona di alto valore  naturalistico  ambientale -zona  umida  di Punta della Rena-  e trasformazione  di una calata   in  maxi parcheggio   per autotreni in  un sito di alto valore storico  monumentale -zona porto-)  dimostrano che  il problema non è stato risolto. Scelte  gravissime    che rappresentano  un’ulteriore    umiliazione per gli elbani, essendo sponsorizzate da  quei  politici  fiorentini   che  in passato  hanno fatto forti pressioni   sui sindaci   elbani  (soprattutto  a Portoferraio) per bloccare      ogni  attività urbanistica,  impedendo  sia l’indispensabile adeguamento delle strutture  ricettive   che  la costruzione delle prime case.     L’assessore  Conti, infatti,   se ne prende  il merito e ce lo ricorda “ Abbiamo dovuto gestire una fase molto  difficile  contrastando il tentativo  di cementificazione  di una delle realtà  più  preziose  del nostro territorio.” Poi l’assessore,  che pensa di eludere  il principio di non contraddizione,  aggiunge: “Faremo costruire  un capannone di 400 netri, un albergo con almeno  50 posti letto,  piscina con annessa beauty farm, rimessaggio  di mega yacht,  una sessantina di villette   e poi negozi  bara ristoranti e supermercati.” E tutto questo, per di più, in un territorio che lui stesso definirebbe  prezioso. Lo abbiano detto più  volte   e lo ripetiamo:   chi  fa l’amministratore  deve mediare  con i poteri forti  come fanno a Torino con la Fiat   e  a Pontedera  con la Piaggio.   Quindi,  l’amministrazione di  Portoferraio deve  trattare e mediare  nell’interesse   della collettività  con  Esaom.  Ma  Esaom   sembra  godere di una sorta di diritto di extraterritorialità,   come  se quella  zona fosse una enclave con leggi proprie:  enormi capannoni con tetti di eternit (vietati dalla legge),  fanghi velenosi  trasformati in blocchi e ammassati  all’ingesso della città  trasformato in discarica  (vietata  dalla legge).  Adesso,   costruzione di   strutture  commerciali e ricettive  e  una sessantina di seconde  case.  Tutto  questo mentre gli alberghi non riescono a ristrutturarsi  e i cittadini  non riescono a costruirsi la prima casa  e ci sono famiglie      con bambini che  vivono   nelle baracche. Questo lo vieterebbe non solo il principio  di uguaglianza  dei  cittadini davanti alla legge, ma anche un elementare  principio di giustizia  e  di rispetto  verso gli elettori e verso la fiducia  che hanno riposto in chi li rappresenta. E’ facile  prevedere   che su questi temi la prossima campagna elettorale    sarà  di una durezza  pari    agli  enormi interessi in gioco. Noi, come sempre,  ci stiamo preparando per dare il nostro contributo. Elba 2000
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