URBANISTICA: LA LEGGE E· UGUALE PER TUTTI?
Se è vero che l·ambiente è troppo importante per abbandonarlo nelle mani degli ambientalisti è altrettanto vero che è anche troppo prezioso per lasciarlo in mano alle segreterie politiche romane, fiorentine e livornesi.
Fino agli anni 80 l’Elba si vendeva come merce sfusa nei mercati affaristico-politici continentali. Qualcuno fregava addirittura sul peso e finì in galera.
Ai sindaci dell’epoca, però, devono essere riconoscete le attenuanti per la preoccupazione che avevano di creare posti di lavoro. Né può essere loro applicata un·aggravante per manifesta insensibilità ambientale, visto che non ce l’aveva nessuno o quasi.
Non altrettanto può dirsi degli amministratori attuali che, pur dovendo anche loro tenere presenti i posti di lavoro, devono confrontarsi con una situazione assai meno drammatica e hanno, o dovrebbero avere, una coscienza ambientale di base.
Le colate di cemento che si prevedono in zone estremamente delicate del territorio di Portoferraio (seconde case e albergo in zona di alto valore naturalistico ambientale -zona umida di Punta della Rena- e trasformazione di una calata in maxi parcheggio per autotreni in un sito di alto valore storico monumentale -zona porto-) dimostrano che il problema non è stato risolto.
Scelte gravissime che rappresentano un’ulteriore umiliazione per gli elbani, essendo sponsorizzate da quei politici fiorentini che in passato hanno fatto forti pressioni sui sindaci elbani (soprattutto a Portoferraio) per bloccare ogni attività urbanistica, impedendo sia l’indispensabile adeguamento delle strutture ricettive che la costruzione delle prime case.
L’assessore Conti, infatti, se ne prende il merito e ce lo ricorda “ Abbiamo dovuto gestire una fase molto difficile contrastando il tentativo di cementificazione di una delle realtà più preziose del nostro territorio.”
Poi l’assessore, che pensa di eludere il principio di non contraddizione, aggiunge:
“Faremo costruire un capannone di 400 netri, un albergo con almeno 50 posti letto, piscina con annessa beauty farm, rimessaggio di mega yacht, una sessantina di villette e poi negozi bara ristoranti e supermercati.” E tutto questo, per di più, in un territorio che lui stesso definirebbe prezioso.
Lo abbiano detto più volte e lo ripetiamo: chi fa l’amministratore deve mediare con i poteri forti come fanno a Torino con la Fiat e a Pontedera con la Piaggio. Quindi, l’amministrazione di Portoferraio deve trattare e mediare nell’interesse della collettività con Esaom. Ma Esaom sembra godere di una sorta di diritto di extraterritorialità, come se quella zona fosse una enclave con leggi proprie: enormi capannoni con tetti di eternit (vietati dalla legge), fanghi velenosi trasformati in blocchi e ammassati all’ingesso della città trasformato in discarica (vietata dalla legge). Adesso, costruzione di strutture commerciali e ricettive e una sessantina di seconde case. Tutto questo mentre gli alberghi non riescono a ristrutturarsi e i cittadini non riescono a costruirsi la prima casa e ci sono famiglie con bambini che vivono nelle baracche.
Questo lo vieterebbe non solo il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, ma anche un elementare principio di giustizia e di rispetto verso gli elettori e verso la fiducia che hanno riposto in chi li rappresenta.
E’ facile prevedere che su questi temi la prossima campagna elettorale sarà di una durezza pari agli enormi interessi in gioco. Noi, come sempre, ci stiamo preparando per dare il nostro contributo.
Elba 2000