[SIZE=4][COLOR=darkblue]LEGALITA’ E LACRIME DEMOCRATICHE [/COLOR] [/SIZE]
Oggi, alle ore 11, una pattuglia formata da unità motorizzate della polizia municipale di Portoferraio, dell·arma dei carabinieri e della polizia di stato, coadiuvate da una pattuglia sanitaria con autoambulanza e una unità al completo del terzo settore -sezione demolitori- dell’ufficio tecnico di Portoferraio, hanno portato a termine una brillante operazione.
Studiata nei minimi particolari dal C.O.S. (Centro Operativo Strategico ) della “Casa Rosada, il piano s’inquadra nell·azione di contrasto all’illegalità ed è stata affidata, per la fase operativa, alla supervisione dell’Assessorato comunale alle Politiche Sociali.
La manovra ha avuto inizio quando, poco dopo le 11, le forze si sono presentate in piazza Dante e con grande sprezzo del pericolo hanno attaccato l’obiettivo situato all’interno delle case popolari. Grazie all’altissima professionalità e alla sorpresa, il blitz è stato un successo: la postazione nemica è stata annientata e i difensori sbaragliati.
Questo il bilancio dell’operazione: porte e finestre sfondate, rubinetti e sanitari divelti, rifornimenti idrico ed elettrico messi fuori uso. L’appartamento è stato reso inabitabile e gli occupanti, una giovane mamma di 25 anni malata con un bimbo di 6 anni e uno di venti giorni, fatti prigionieri. I bambini spaventati e in lacrime sono stati avvicinati da un medico che in guanti di plastica (come a Lampedusa) li ha visitati.
Saranno ospitati per un mese in un albergo, dopo di che, ha detto l’assessore, dovranno “...attrezzarsi, come fanno tutti gli altri”.
Nessun commento, per il momento, da parte delle forze politiche. Si prevede grande apprezzamento, soprattutto in riferimento alle modalità delle operazioni. Con le quali si è cercato di applicare un celebre principio del grande stratega cinese di 2500 anni fa, Sun Tsu, secondo il quale “ è meglio una dubbia vittoria con un nemico debole che una grande sconfitta con un nemico forte “.
[COLOR=darkblue]Commentino serio [/COLOR]
Le leggi, naturalmente, vanno applicate. Ma, nell·applicarle, non guasterebbero un minimo di flessibilità e di buon senso. Davvero, era questo l’unico modo per liberare l’appartamento? Azioni violente davanti ad una mamma malata, con un bambino di sei anni e uno in braccio di venti giorni?
Ci sono cose che in un paese civile non si fanno mai. Nemmeno per difendere il principio di legalità. Che potrebbe essere difeso meglio, ad esempio, buttando fuori dalle case comunali coloro che vi abitano senza averne titoli. Se i fatti sono avvenuti come hanno riportato le cronache si tratta di qualcosa di veramente grave. Non riusciamo ad immaginare a chi, in comune, possa essere venuta in testa un·idea simile. Speriamo che arrivi una spiegazione che, almeno, ne attenui la gravità.
[COLOR=blue]Elba 2000 [/COLOR]