[SIZE=4][COLOR=blue]LA CORRETTEZZA NON Eโ UNA FACOLTAโ MA UN OBBLIGO [/COLOR] [/SIZE]
Sergio Rossi, con il suo apprezzabilissimo giornale รจ uno dei protagonisti dellโinformazione via internet elbana: gliene siamo tutti grati. Ma proprio per il ruolo di responsabilitร che ricopre ha un codice di deontologia professionale da rispettare. Mi riferisco allโarticolo con il quale mi ha bollato di โsemiapologia del fascismoโ, che non era la satira di โa sciambereโ dove tutto รจ consentito ed io mi diverto un mondo, ma uno stravolgimento di quanto avevo scritto. Un direttore โarmatoโ del suo giornale non puรฒ arrogarsi lโarbitrio di utilizzarlo per danneggiare qualcuno distorcendone il pensiero, nรฉ poi cercare di impedirgli di difendersi negando pretestuosamente il suo โdiritto di replicaโ โ che, sia chiaro, esiste - nรฉ infine di consentirlo ma con tempi e modi non conformi, perchรฉ costrettovi dalle circostanze. Sennรฒ รจ โgiornalismo spazzaturaโ ed allora โ ร la guerre commโร la guerreโ: il ruolo della vittima sacrificale non รจ il mio. Come in passato lโho incensato fra la costernazione di molti amici di destra perchรฉ lo considero persona di valore e lโho pubblicamente dichiarato โ non mi piace la cieca faziositร ideologica degli oltranzisti di sinistra o destra e cerco di essere coerente โ cosรฌ ora sono stato costretto ad evidenziarne i limiti, a costo di spiacere molti amici di sinistra. E di essere messo al bando da Elbareport che, va dato atto, fino a questo episodio mi ha pubblicato di frequente, a prescindere dalle ragioni. Quanto a โcamminandoโ, la sua esistenza ha impedito che una โmascalzonataโ come tante di Rossi, degenerasse in qualcosa di piรน serio. Non avrebbe meritato ed avrebbe impedito โsine dieโ di gustare quel famoso topino con lui. Magari quando gli sarร passato il โgiramentoโ. Per me chiusa qui e scusate tutti per il disturbo,
[COLOR=darkblue] Stefano Martinenghi [/COLOR]