Caro Pasqualino,
รจ un piacere leggerla e risponderle nuovamente. So cosa ha significato per lโItalia il PCI ed il consociativismo, fino alla sua degenerazione, ma io mi riferisco non alla Storia passata ed attuale che lei conosce bene, ma agli effetti sociali comunque derivati dalla esistenza di โquelโ PCI nella fase iniziale, quella del boom economico degli anni โ60. Il liberismo economico se privo di un contrasto che lo obblighi a tener conto delle esigenze delle parti sociali contrattualmente piรน deboli degenera nel capitalismo selvaggio, come quello descritto da Dickens, con le masse operaie sfruttate in condizioni disumane. Eโ indubbio che la democrazia cristiana allโepoca abbia avuto il merito storico di imbrigliare la โbestiaโ del comunismo russo sotto mentite spoglie, ma se lโItalia fino agli anni โ80 รจ stato uno dei Paesi piรน avanzati del mondo quanto ad assistenza sociale e benessere diffuso, il merito รจ da ascrivere anche alla sinistra dellโepoca. Mi fermerei a Berlinguer. Le faccio un esempio un poโ provocatorio per far comprendere meglio cosa intendo dire. In Usa di recente รจ stato pubblicato un saggio di un certo successo che sostiene quanto sia misconosciuta lโimportanza dellโaviditร per le fortune della societร USA e dellโOccidente in genere. La tesi รจ che รจ per aviditร di ricchezza che il โcapitalistaโ si ammazza di lavoro per creare aziende e posti di lavoro, con la conseguenza, per i noti effetti di โricadutaโ sociale, di beneficiare lโintera collettivitร . La conclusione รจ che se non ci fosse lโaviditร andrebbe inventata. Ecco, alla stessa stregua, se non ci fosse stato โquelโ PCI la nostra societร sarebbe stata piรน iniqua e sarebbe stato necessario qualcosa di simile. Mi scusi โlโingarbuglioโ e grazie per la โsolidarietร โ, anche se in questโultimo caso non farei di ogni erba un fascio.
Stefano Martinenghi